Avete mai sentito parlare dell'ara giacinto, quella del film "Rio"? Contrariamente a quanto si vede nel film, questo uccello non è originario della Foresta Atlantica, ma è endemico dell'entroterra di Bahia. In altre parole, non si trova in nessun'altra parte del mondo. Più precisamente, è stato.
L'ara giacinto è considerata una specie estinta in natura, il cui ultimo individuo, un maschio monitorato dalla dottoressa Yara Barros, è scomparso nell'agosto 2000. La specie non è andata completamente perduta grazie agli sforzi di Maria Lolita Bampi, all'epoca capo del Dipartimento della fauna selvatica (DEVIS) dell'allora IBAMA. La donna istituì un comitato internazionale e strutturò un programma di cattività, che iniziò - sorprendentemente - con soli 15 animali. Il programma prevedeva anche la ricerca di ara "nascosti" in tutto il mondo e l'amnistia per i proprietari che volevano aderire al programma.
La popolazione in cattività è cresciuta in gran parte grazie alla Al Wabra Wildlife Preservation, un'istituzione del Qatar mantenuta dallo sceicco Saud bin Muhammed Al Thani. Alla morte dello sceicco, nel 2014, gli uccelli sono passati sotto la responsabilità dell'Associazione per la conservazione dei pappagalli minacciati (ACTP), un'organizzazione non governativa tedesca che ha una storia a dir poco controversa di coinvolgimento nel traffico di animali. La cosa più preoccupante è che questa ONG è ora responsabile del 90% della popolazione mondiale di ara giacinto.
Nel 2018, il governo brasiliano ha firmato un accordo con l'ACTP per rendere possibile, in teoria, la reintroduzione della specie nell'entroterra bahiano. Questo processo è stato ed è stato fortemente criticato dagli esperti perché sono stati ignorati diversi aspetti fondamentali della biologia e della conservazione dell'ara giacinto. Ma le polemiche non si fermano qui. Pochi giorni fa, la comunità mondiale della conservazione è stata scossa dalla notizia del commercio di 26 Ara Giacinto e 4 Ara Leopardo, un'altra specie endemica del Brasile, dall'ACTP a uno zoo indiano. La giustificazione di questo commercio è che la vendita di questi animali porterebbe fondi per la loro conservazione.
Vale la pena ricordare che il commercio di specie in via di estinzione è una pratica proibita e condannata dagli zoo etici, seri e responsabili, come quelli che fanno parte delle Associazioni Nordamericane ed Europee degli Zoo e degli Acquari. Le ONG, come la Rete nazionale contro il traffico di animali selvatici (RENCTAS), e le istituzioni per la conservazione degli uccelli di tutto il mondo, come la Parrot Conservation Alliance, si sono unite in un manifesto contro il commercio di ACTP. Anche il governo federale brasiliano non riconosce questa transazione e ha già dichiarato che chiederà il rimpatrio degli animali.
Noi di Ecopark, in quanto istituzione faunistica dai principi etici impegnata nella conservazione della biodiversità e con la missione di favorire il legame con la natura, ripudiamo pubblicamente anche il commercio di ara giacinto e di altre specie a rischio. Crediamo e difendiamo che queste specie debbano essere gestite in cattività per mantenere popolazioni sane e garantire il loro futuro a lungo termine, dove possiamo condividere un mondo migliore per tutte le forme di vita.